Una mentalità progettuale
Pubblicato da Hathi in Educatori · Mercoledì 08 Gen 2025 · 2:15
Tags: Salesiani, Oratorio, Progetto, Educativo
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Pubblichiamo un estratto dal documento "PROGETTO EDUCATIVO-PASTORALE SALESIANO:STRUMENTO OPERATIVO" Cap. VI.
In un mondo in continuo cambiamento dove la società è maggiormente complessa, la riflessione teologica ed ecclesiologica prova ad accompagnare i vari modelli educativi nella diversità dei contesti, le esperienze pastorali diventano sempre più diversificate.
La «carità pastorale» dentro questa complessità non smette di spingere ed animare con una «intelligenza pedagogica» la prassi quotidiana e la comunità cristiana cresce nel suo desiderio di vivere con convinzione la responsabilità educativa dei giovani.
Il mondo giovanile chiede un rinnovato impegno vissuto nella costanza, con continuità e coralità dei diversi agenti educativi. Occorre che tutti si riconoscano in una linea di intervento, attorno ad una proposta unitaria non individualistica e non frammentata.
È necessario, per questo un progetto capace di continuare la “tradizione” e, nello stesso tempo di amalgamare il nuovo, in maniera che non si ricominci continuamente da zero ad ogni avvicendamento di responsabili o ad ogni rinnovamento delle équipe.
Diventa essenziale capire il contributo della riflessione e della pianificazione pastorale. Don Bosco stesso, a suo tempo, ha sentito l’esigenza di dare ordine ed organicità agli interventi pedagogici.
Coloro che entrano in campo nella pastorale giovanile devono essere consapevoli del cammino da intraprendere, della situazione da cui partire e della meta da raggiungere. Devono acquistare familiarità con l’intero processo educativo che concretamente si mette in atto.
Progettare è un atteggiamento della mente e del cuore, prima che un’opera concreta. Progettare è un processo più che un risultato, progettare è un aspetto della pastorale più che un suo atto passeggero, progettare è un percorso di coinvolgimento e di unificazione delle forze.
Diversamente vi può essere il rischio di porre in atto interventi superficiali ed inefficaci. Delineare un progetto sembrerebbe “un di più” da fare, un’attività teoretica preliminare da subire, un pedaggio da pagare agli orientamenti vigenti.
Al contrario: il progetto ha il pregio di una “carta di navigazione” e di riferimento, dove sono codificati i punti di partenza e di arrivo. Il progetto non è una programmazione tecnica, né un vago insieme di idee. È una mappa che orienta la passione educativa e il servizio ai più deboli. Sarà importante tenerne conto nello sviluppo degli itinerari diversificati.
Costruire un progetto non significa seppellire la creatività e nemmeno avere la soluzione di tutti i problemi ma valorizzare tutte le risorse e aprirsi a possibili soluzioni.
Trovi qui il documento intero.
Hathi
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